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The wooden chick

23 giugno 2010

Più o meno siede sempre allo stesso posto.
Sicuramente è giovane, parecchio giovane; magra magra, quasi consumata.

Veste come un’anziana zia zittella: maglietta chiara, morigerata, jeans anonimi e scarpe sportive. Tutto chiaro chiaro, sbiadito.
I capelli a crocchia (a crocchia?) ed occhiali con una sottile montatura di metallo, anonimi.

Legge, fotocopie, forse un corso universitario. Segue il testo con un ditino di una manina secca secca, senza anelli o braccialetti o orologio.

Sarebbe anonima ed invisibile se non fosse che ogni tanto alza la testa e si guarda in giro.

E mentre si guarda in giro ha un’espressione come di disprezzo per l’umanità che la circonda.
Umanità fatta di immigrati dai colori più diversi, studenti casinisti dai vestiti larghi, zaini sporchi e pieni di spille. Lavoratori e lavoratrici stanchi dopo una giornata in fabbrica, cantiere o ufficio.
Un umanità colorata, viva ed allegra.

Tu non sei meglio di noi, credimi.

23 commenti
  1. Dr. Everett Scott permalink
    23 giugno 2010 2:03 PM

    Miiii, ma che palloso… ma sei sempre a criticare le femmine che ti si siedono ai tavoli vicini?
    Ma saltagli addosso, piuttosto!

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    • 23 giugno 2010 5:53 PM

      @ Dr Everett Scott: ma non c’è libertà di pensiero e parola?

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      • Dr. Everett Scott permalink
        23 giugno 2010 5:59 PM

        Certo, tanto che io parlo e perfino tu parli. Tu stai confondendo la libertà di parola con la libertà di critica: che può essere benevola, maliziosa, costruttiva o distruttiva.
        La tua affermazione è una velata critica maliziosa e distruttiva in quanto suggerisce, con una falsa domanda, che io intenda zittire il nostro ospite. Con grande evidenza non è così sia perché non ho la minima possibilità di farlo, sia perché se lui sta zitto io non mi diverto. E neanche se stai zitta tu mi diverto, quindi continua pure a parlare, ti ascolto.

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  2. 23 giugno 2010 6:53 PM

    Il dr everett è un simpatico vecchio brontolone… 😉

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  3. 23 giugno 2010 8:59 PM

    Adoro il titolo di questo post 😀

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  4. valeriascrive permalink
    24 giugno 2010 10:10 am

    questa anoressica della vita fa un po’ tristezza.
    dispiace per lei piu’ che altro.

    il titolo me l’ero perso.
    e sarebbe stato un peccato.

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  5. 24 giugno 2010 10:16 am

    ehm… ehm… cosa hai contro le crocchie, le magliette chiare morigerate, i jeans anonimi, le scarpe sportive, gli occhiali eccetera? 😛

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  6. Any permalink
    24 giugno 2010 2:30 PM

    Non sto scherzando ed è facile capire perché me la prenda a cuore… è ovvio, “da quella parte”, confondere la timidezza con la superbia e il timore col disdegno. “Insooomma, non ci rivolge la parola, non ci guarda, siccome siamo splendidi è lei che ha qualche cosa che non va, nooooooo?” La semplice verità è che è un lavoro che devi fare tu da solo, ma non è per niente facile doversi riattaccare al mondo scavalcando i vestiti da topo morto che ti hanno buttato addosso e che vanno così bene per rimpiattarcisi quando sei circondato da tutte quelle persone rumorose, che parlano ridono e non ti considerano se non quando gemi perché ti hanno schiaffato l’invicta in un dente – non che lo spostino, comunque.
    Molto spesso quello che sembra disprezzo è fame.

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    • 24 giugno 2010 2:47 PM

      Punto di vista interessante…

      Però credimi, penso veramente che tra uno sguardo timido ed uno sprezzante ci sia una differenza visibile. Magari mi sbaglio.

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      • Any permalink
        24 giugno 2010 3:52 PM

        è che se dici a Giorg Cluni “fa’ uno sguardo timido!” e lui lo fa, e poi gli dici “fa’ uno sguardo sprezzante!” la differenza la vedi!
        lo stesso se lo dici a Renè Zeluegher.
        se lo dici a Muccino, già è un po’ più un problema distinguere.
        se lo dici a me, poi… 🙂

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  7. 24 giugno 2010 9:43 PM

    (devo dire che la replica del Dr Scott mi è piaciuta un sacco)

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    • Any permalink
      25 giugno 2010 11:23 am

      è sempre un buon suggerimento “meno stroncare, più rimorchiare” ^^

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      • 25 giugno 2010 3:33 PM

        Bisognerebbe avere materiale “rimorchiabile” disponibile… 😦

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      • 26 giugno 2010 11:38 PM

        E bada bene, “rimorchiabile” è (innanzitutto) riferito alla disponibilità a farsi rimorchiare 😉

        Ci sono persone in giro che credono di averla d’oro…

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  8. Dr. Everett Scott permalink
    25 giugno 2010 6:54 PM

    Su, su, cos’è tutto questo pessimismo?… Animo, coraggio, non dimentichiamoci della Hungerford: la bellezza è nell’occhio di chi guarda!
    Poi le donne son tutte da scoprire, ognuna è fantastica per un verso o per l’altro. La parte più intrigante è proprio la scoperta, dà lo stesso gusto di quando, bambini, con le goffe manine si frugava la carta di un dolce: prima il viluppo di plastica colorata, poi la stagnola e infine ecco comparire finalmente la pasta zuccherata… che struggimento!
    E se l’aspetto esterno non convince subito l’esperienza accademica mi insegna: “Don’t judge a book by the cover”… Concludo: personalmente preferisco di gran lunga una “wooden skin”, una pelle di elegante, legno profumato a un cuore di dura, arida pietra. Buttarsi, buttarsi!

    Saluti a tutte e tutti, è ora di ritornarmene su in Transylvania.

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  9. 27 giugno 2010 4:52 am

    ma che simpatico ed intelligente il dr! che fosse brontolone lo si era capito… ma vecchio non l’avrei detto proprio… 😉

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  10. verypipuffa permalink
    1 luglio 2010 10:37 am

    versione 2.0 di ragazza affetta da legnopasserite

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  11. biba permalink
    4 luglio 2010 6:00 am

    Ha paura, tutto lì. E si difende come può.

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    • 5 luglio 2010 9:24 am

      Ammiro il tentativo di difendere la tipa ma non capisco di chi o cosa dovrebbe aver paura.
      Casomai con quella ghigna dovremmo aver paura noi…

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