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Blogricetta – Il pollo piccante “alla cinese” con arachidi

7 marzo 2014

Quando si capita negli USA ci si rende conto che, in un paese enormemente variegato e diverso, anche la disponibilità di ristoranti etnici è altrettanto enorme.

Quello di cui però molti viaggiatori non si rendono conto è che, tenetevi forte, la cucina etnica in realtà non esiste.

Questa notizia non è sconvolgente, credetemi. la vera cucina etnica la mangiate nei luoghi in cui questa non è affatto “etnica”, ossia nei luoghi dove questa è nata ed è tipica: la cucina cinese in cina, quella thailandese in Thailandia e così via, esattamente come la cucina italiana si mangia qui in Italia.

Pensateci bene, quante volte siamo stati in viaggio all’estero e siamo stati tentati da mangiare una pizza? O provare a cenare in un ristorante italiano, magari tentati dal fatto che il titolare e lo chef fossero realmente italiani? Quante volte siamo rimasti delusi ed una volta tornati a casa abbiamo raccontato agli amici della nostra delusione nello scoprire che no, la “vera” pizza non si mangia all’estero e che la pasta faceva schifo?

La colpa non è del pizzaiolo o dello chef poco capaci; in piccola misura la nostra delusione può dipendere dal fatto che all’estero è difficile trovare le stesse materie prime che abbiamo a disposizione qui da noi; in realtà però la realtà sta altrove.

In verità la cosiddetta cucina etnica, volente o nolente si uniforma ai gusti del paese ospitante. Questo è un processo voluto e scientificamente applicato nel caso delle grandi catene del food che studiano “in laboratorio” i propri clienti e le loro preferenze mentre è un processo più naturale e darwiniano (passatemi il termine) nel caso dei piccoli ristoranti indipendenti; una sorta di evoluzione delle ricette che le porterà ad essere perfettamente adattate al nuovo ambiente.

Tutta questa pallosissima prefazione mi serviva per introdurre il piatto che racconto oggi, una ricetta falso-cinese, che non troverete probabilmente in nessuna provincia della sterminata Cina ma che con altissima probabilità troverete in qualsiasi ristorante cinese in territorio USA: il pollo Kung-Pao o come lo chiamo io il pollo falsocinese.

Avverto tutti: questa è una ricetta da 4 peperoncini, roba da veri amanti del piccante; se non siete amanti della capsaicina, passate oltre.

Gli ingredienti sono semplici:

  • Petto di pollo
  • Cipollotto fresco
  • Salsa di soia (meglio quella a basso contenuto di sale)
  • Peperoncini freschi a piacere
  • Arachidi non salate
  • Olio di semi
  • Farina di riso.

Il procedimento è molto semplice e mi permette di preparare questo piatto in 10-15 minuti.

In un wok scaldo a fiamma medio bassa un cucchiaio da cucina di olio di semi (io preferisco quello di arachidi) e ci metto il cipollotto tagliato a rondelline sottili ed i peperoncini anche loro tagliati a rondelle. La parte del peperoncino che contiene più Capsaicina è il tegumento interno che sorregge i semi, oltre che i semi stessi. Rimuovendo queste parti si elimina anche gran parte della piccantezza del peperoncino e del godimento; vergognatevi!

Dopo qualche minuto di frittura aggiungo un paio di cucchiai di acqua calda per completare la stufatura del cipollotto.

Nel frattempo taglio il petto di pollo a cubetti omogenei di 2 cm di lato o in straccetti di misura comparabile e li infarino con a farina di riso.

Quando il cipollotto sbadiglia (vuol dire che è stufato ben bene) ed il wok è quasi asciutto, alzo la fiamma e ci metto il pollo.

Quando i cubetti di pollo sono rosolati ben bene da tutti i lati, aggiungo la salsa di soia e spadello bene in modo che la salsa caramelli ed avvolga bene il pollo.

A questo punto aggiungo anche una manciata di arachidi (sgusciate, mi raccomando) ed ancora, se necessario, un po’ di salsa di soia in modo che avvolga anche quest’ultime.

Il piatto è pronto e di solito me lo mangio accompagnato da riso bianco.

Buon appetito.

9 commenti
  1. donna allo specchio permalink
    8 marzo 2014 2:52 PM

    la pizza all’estero? giammai !! solo quando ci vivi per pura nostalgia !! altrimenti la paghi cara, quanto alla tua ricetta, ha l’aria gustosa, una volta superata la mia proverbiale pigrizia per cucinare, la faro

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  2. 9 marzo 2014 3:19 am

    Io mi ricordo che la prima volta che avevo mangiato in un ristorante cinese a Londra ero rimasta stupita dalla diversità di sapori da quelli provati nei ristoranti cinesi in Italia!
    E comunque, se non lo hai mai visto, ti consiglio il film Big Night, con Stanley Tucci, sulla “necessita’ ” di imbastardire le proprie tradizioni culinarie per il profitto.
    La ricette viene benissimo col tofu, se ti può interessare…

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    • 9 marzo 2014 10:56 am

      Tofu? A me non piace ma sicuramente è una variante che potrà fare piacere a tanti! Grazie!

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    • 9 marzo 2014 10:58 am

      PS = anche per me i sapori sono MOLTO diversi da paese a paese, pensa che io non mangio nei cinesi qui in Italia perché trovo tutto molto pesante ed unto mentre invece mangio cinese in UK, USA e Francia 😉

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  3. 12 marzo 2014 1:29 PM

    Per me cucina etnica è quella di ogni paese che non sia quello in cui stai, anche l’italiana è cucina etnica se sei in usa o in cina. Ha casa ho un libro intitolato proprio cucina etnica nella cui sezione europea fanno bella mostra tante ricette italiane (non farlocche).

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    • 12 marzo 2014 2:18 PM

      Certo che lo è anche quella italiana se sei in Francia o in Thailandia.
      Il fatto è che per un milione di motivi, sarà ben difficile che una parmigiana di melanzane in Corea abbia lo stesso sapore di quella che puoi mangiare per esempio a Bari.

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  4. 12 marzo 2014 6:35 PM

    mmmmmm….proverò….

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I commenti sono chiusi.