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Fotopost – Doppio!

5 gennaio 2016

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(Arles – 2015)

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10 anni di cazzate

3 dicembre 2015

WordPress dice che da dieci anni scrivo cazzate qui sopra…

E chi sono io per contraddire WordPress???

Tanti auguri a me!

Fotopost – Autunno

3 novembre 2015

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Fotopost – Sammezzano, di nuovo

4 ottobre 2015

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Fotopost – Les Rencontres d’Arles

30 agosto 2015

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Una scoperta sensazionale (beh, insomma…)

20 luglio 2015

Vi ricordate la storia del tirannosauro con le adenoidi?

Ebbene, complici Kusturica ed il caldo, che mi tengono sveglio sveglio la notte ho compiuto una scoperta: il tirannosauro non era la persona che credevo.

L’allegra famigliola di Kusturica infatti abita nell’appartamento che fu del sospetto tirannosauro e stamattina, complici appunto il caldo e l’ineffabile centrifuga della lavatrice di proprietà della suddetta famiglia, ho udito di nuovo il terribile rumore.

Stavolta ero ben sveglio, il sistema operativo ben caricato e le orecchie in piena efficienza.

Il tirannosauro con le adenoidi ronfava beatamente producendo un rumore prossimo ai 100 decibel; nemmeno un camion dei pompieri americani farebbe così rumore.

Il mistero dunque s’infittisce; chi sarà mai e dove abita il Tirannosauro?

Magari chiamo Paleomichi che di lucertoloni (anche fossili) se ne intende!

Verde

17 luglio 2015

In principio c’era una coppia di adorabili vecchietti.
Lui, quasi centenario, rimase solo; figli e nipoti ingrati andavano da lui raramente e passava il tempo leggendo il giornale senza occhiali, consumando la Settimana Enigmistica e raramente guardando la TV (e meno male, perché era sordo come una campana e riuscivo ad ascoltare l’audio del programma che stava vedendo attraverso le sue cuffie!)
Era un tipo colto, raffinato. Pieno di storie sulla nostra città; storie che aveva vissuto da protagonista: due guerre e due dopoguerra, una monarchia, una dittatura ed una Repubblica.
Raccontava storie di altri tempi eppure così attuali, stavo ore ad ascoltarlo. Mi regalò persino due vecchi biglietti da mille Lire di prima della guerra. Li ho incorniciati in suo ricordo.

Poi venne un fantasma.
Il fantasma in questione era di sesso femminile ma parlava come uno scaricatore di porto.
Proprietaria di un ristorante, figlia di proprietari di ristoranti non ho mai capito perché fosse venuta ad abitare in un buco di camera e cucina umido e ammuffito.
Visto il lavoro, dormiva fino a metà giornata e rientrava a notte fonda e devo dire che non ha mai disturbato più di tanto; solo occasionalmente ci faceva capire con chiarezza se gradiva o meno le performance del partner di turno a cui dava istruzioni sempre molto dettagliate. Praticamente una progenitrice del GPS delle sue mappe del piacere.
Ad un certo punto, un figlio e due gemelli dopo, la casa è diventata troppo piccola anche per lei ed ha traslocato.

Dopo un lunghissimo periodo di vuoto arrivò la famiglia Montalbano.
Entrambi grassissimi, gentili ed ovviamente siciliani.
Rumorosi.
Tifosissimi del Palermo.
Tutte le volte che c’era una partita credo che i loro parenti arrivassero direttamente persino dalla Sicilia.
Il casino in queste occasioni era tale che preferivo uscire per una birra fino alla fine dell’incontro.
Ma la casa era troppo insalubre per la signora, sopravvissuta ad una brutta malattia ed anche loro si sono trasferiti.

Infine è arrivato lui: Kusturica. Dalla Romania con furore.
La famigliola è composta da lui, il figlio quattrenne, una moglie invisibile manco fosse quella del tenente Colombo, il fratello e la madre.
(ma come cazzo fanno ad entrarci tutti? Sarà per questo che il frigorifero invece di essere in cucina è nel cortile? Chiamerò Giacobbo per dipanare l’intricato mistero)
E forse sarà per questo che praticamente vivono nel cortile, cortile che sfortunatamente confina con il mio, sotto la finestra della mia camera da letto.
Nella famiglia Kusturica parlano tutti a volume altissimo, compreso il quattrenne, che, costantemente ignorato dai grandii (poveretto) richiede l’attenzione strepitando e strillando.
L’attività preferita dei fratelli Kusturica è quella di starsene stravaccati a torso nudo in cortile, fumando e guardando filmati sui cellulari a volume ovviamente altissimo oppure di telefonare sempre in vivavoce.
A tutte le ore del giorno
Ma preferibilmente durante la notte verso le 2 oppure alle 6 di mattina.
Mentre fanno funzionare la lavatrice che ovviamente, risiede anch’essa nel cortile.
La cosa singolare è che l’appartamento è pure dotato di aria condizionata ma loro preferiscono stare a finestre e porte aperte e passare il loro tempo al caldo in cortile nonostante i 37 gradi di questi giorni.

Sappiate che se per caso diventassi improvvisamente verde non sarà segno di una mia conversione alla Lega; mi starò semplicemente trasformando nell’incredibile Hulk.

Da solo (sgrunt)

29 giugno 2015

Ho dovuto imparare da solo ad osare, a rischiare, a mettermi in gioco.

Non mi ha insegnato nessuno. Purtroppo.

L’ho imparato da solo. Tardi.

Anzi, molto tardi e con tanta fatica. Facendomi tanta violenza.

E forse è per questo che non mi riesce particolarmente bene.

Ovviamente non ne faccio una colpa ad alcuno. E’ così.

Che ci volete fare.

La trottola (quasi un fotopost)

20 giugno 2015

Insondabili congiunzioni astrali lavorative mi hanno fatto rimanere fermo in ufficio per 4 mesi (incredibile!) adesso però sembra che il gremlin dei viaggi si sia svegliato ed in due mesi mi sto facendo una specie di tour mondiale di cui conosco le tappe passate e quelle presenti o immediatamente future (da oggi ad una settimana, per capirsi) ma del quale ignoro quelle future.

In parole povere sono stato praticamente dappertutto (quasi) nell’universo dei Cattivi…

Le conseguenze sono: jet lag continuo, rincoglionimento a livelli siderali e valigia perennemente piena, alternativamente di roba sporca o pulita (ma anche di livello intermedio!)

Da precisare che la suddetta valigia stazione perennemente in camera in attesa di essere svuotata e riempita. A ciclo continuo 😦

Durante questi giri mi è anche capitata una mini-tournee in Ammeriga, terra che più di altre mi “riempie di soddisfazioni”.

Sarà che per noi europei laggiù sembra tutto nuovo ed inconsueto ma per me è veramente il paese dei balocchi.

Non fraintendetemi, non adoro affatto gli USA ma però trovo divertentissimo andarci ed osservare quanto sia diversa la gente, il loro modo di essere e di vivere. Una visita in USA ogni tanto mi piace da pazzi. 

si parte!

Da qualche parte

Non so mica se gliela facccio!!!

E finalmente a destinazione

I miracoli avvengono (qualche volta)

I concerti del giovedì non sono male

I locali apprezzano molto

trova l’errore

Fuck bigotry!

And fuck it again! 😉

 

momenti di lavoro

  

uffici alternativi

Questa città sta migliorando... Lentamente!

Questa città sta migliorando… Lentamente!

 

Do or do not. There is no try

Do or do not. There is no try

Qualche cosa su Madrid (che sapevo già)

23 Maggio 2015

Sono di nuovo a Madrid ed ancora una volta ho l’occasione di passarci il fine settimana per rilassarmi tra una trasferta di lavoro ed una altra. 

L’occasione è ghiotta per guardarmi intorno e fare alcune considerazioni (veramente non-originali) sulla città ed i suoi abitanti

1) Madrid è piena d’Italiani. Non solo turisti, che pure sono tanti; no, gente che ci abita stabilmente a vario titolo: impiegati, studenti, cazzeggiatori e barboni. 

2) La vita in città non costa un cazzo, anche in pieno centro e nel vivo delle zone turistiche. Una birra 1€, un gelato confezionato da 50 centesimi a 1,80€

3) Le madrileñe sono fiere delle proprie tette e le portano a spasso con malcelato orgoglio (mannaggia a loro, mannaggia). Brave però. 

4) La città ha implementato un servizio di bike-sharing con biciclette a pedalata assistita; fantastico. Ci sono rastrelliere in ogni dove con decine di bici che si possono “noleggiare” tramite una tessera a scalare direttamente al totem connesso con le rastrelliere. Si usano e poi si riconsegnano ad una qualsiasi altra rastrelliera. 

Questa invece non c’entra niente con Madrid in particolare ma la racconto lo stesso perché l’ho vista stamani: una ragazza giovane, velo musulmano stretto fin sotto la gola. Camicetta a maniche lunghe con polsini e colletto ben chiusi. E per finire, udite udite, lunghi pantaloni di pelle nera attillatissimi e sandali “fetish” dal tacco vertiginoso. Sarà mica che i santoni di quella religione abbiano tralasciato qualcosa quando hanno scritto le loro regole? Mah! 😉