Guardando avanti ed indietro

È inevitabile, giunti a questo punto dell’anno, che mi guardi indietro cercando di capire cosa ho fatto per poi (molto spesso inutilmente) cercare di formulare, se non buoni propositi, che odio, almeno delle risoluzioni per i prossimi dodici mesi che verranno.

Avevo iniziato a scrivere un pippone lungo e lamentoso che è finito nel cestino del blog per fortuna prima di essere pubblicato e finire, in eterno, nella cache di Google che in queste cose è peggio di un elefante.

Cestinato il pippone però ho dovuto ammettere che tra le cose che avevo scritto nella sera del mio compleanno (momento peggiore che una sbronza) una era sicuramente degna di essere impressa indelebilmente nei byte del blog e soprattutto nei miei neuroni:

azione

In una sola parola c’è tutto quello che vorrei fare da oggi in poi: agire.

Il tempo stringe, non si sa mai cosa potrebbe accadere domani e soprattutto se sarò in grado di fare domani quello che non ho fatto oggi, quindi vorrei (e sottolineo il condizionale) prendere l’impegno di non rimandare più, di fare oggi quello che mi sento di fare senza aspettare un ipotetico momento migliore.

Inutile dire anche che non sarà facile, non l’ho quasi mai fatto; mi è sempre mancato il coraggio (o l’incoscienza?) di fare quelle cose veramente importanti o meglio, quelle che mi ponevano fuori della mia zona di confort, quindi la sfida è molto dura.

Se ce la farò? Dubito fortemente ma visto che dicono che la consapevolezza sia il primo passo verso la realizzazione dovrei essere a buon punto; vediamo un po’ come procede…

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