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Un giorno per gli altri

3 ottobre 2014

Si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio ed i Cattivi non fanno eccezione.

Quindi, oltre che a mandare 200 dipendenti all’anno a fare volontariato per due settimane in posti disagiati e comunità svantaggiate, i suddetti Cattivi hanno anche un progetto per permettere a tutti i dipendenti di offrire una giornata di lavoro all’anno in un grande sforzo coordinato e contemporaneo in progetti di volontariato locale.

Premetto sempre che non me ne importa se questo venga fatto per ripulirsi la coscienza, per l’immagine o perché sono in fondo in fondo dei veri buoni (beh non esageriamo, buonini!) ripeto che per me l’importante è l’effetto sulle persone e le comunità in cui viviamo.

La cosa che trovo simpatica di questa iniziativa è che viene svolta contemporaneamente in tutto il mondo, nello stesso giorno, con il risultato, veramente notevole di 24000 persone impegnate in 60 paesi per un totale di 625000 ore di lavoro volontario svolto in progetti sociali.

Questi progetti variano dal dare una mano ad associazioni ONLUS impegnate nell’assistenza sociale oppure risistemare quartieri degradati ripulendoli dalla sporcizia, ridipingere scuole e realizzare in queste spazi dove i bimbi possano giocare in sicurezza. Raccogliere e distribuire cibo, oppure organizzare raccolte di fondi per le associazioni che provvedono assistenza ai malati terminali e cronici; insomma belle iniziative molto pratiche ed efficaci.

Quest’anno in Italia sono stati seguiti tre progetti:

  • preparazione e distribuzione dei pasti presso le mense della Caritas (questo è un progetto continuativo che molti colleghi portano avanti anche nel loro tempo libero con la collaborazione logistica e finanziaria dei Cattivi)
  • raccolta dei fondi ai banchetti della ANT
  • lavori di preparazione per l’inverno del Dynamo Camp

Giove Pluvio è stato molto clemente e dopo una giornata di freddo e pioggia, forse conscio dell’alto scopo, ci ha regalato una giornata stupenda oltre ad una vista degli Appennini veramente mozzafiato.

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In questo scenario idilliaco, tra l’altro un oasi protetta affiliata al WWF, i bimbi ospitati nel Camp passano una notte in campeggio sotto le stelle come parte del loro percorso di terapia ricreativa.
Visto che siamo a più di 1200 metri e che tra poco tempo la zona verrà ricoperta da un bel po’ di neve, le tende usate durante la stagione estiva andavano smontate e riposte per poi essere rimontate a primavera prossima.

Quindi, maniche rimboccate e via!

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Il tutto mentre dall’alto venivamo sorvegliati attentamente da un branco di pacifiche mucche 🙂

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Cosa mi è rimasto della giornata? Belle sensazioni:

  • prima fra tutte la consapevolezza di avere messo i miei due centesimini per la riuscita della missione del Dynamo Camp
  • ho imparato a ripiegare e riporre una grande tenda
  • e cazzo come pesavano quelle tende!

 

9 commenti
  1. 3 ottobre 2014 6:46 PM

    Pensavo che il tuo compito fosse quello di documentare l’impresa, e che le tende non le avessi nemmeno toccate!! 😀 Bravo Alex!
    Sono ottime iniziative… ma comunque parliamo di una corporation che, checche’ ne dica la corte suprema americana, non e’ una persona quindi non ha un’anima: una corporation ha come unico scopo quello di creare profitto (e più e’ grande, meglio e’) per i suoi stockholders. Poi vi mette tutti al lavoro (provvedendo il supporto logistico e finanziario, almeno quello!) e ripulisce la coscienza a tutti. Ma a chi riceve l’aiuto tutto questo importa poco. Come si dice qui, beggars can’t be choosers.

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  2. angelina66 permalink
    4 ottobre 2014 5:02 PM

    Beh, anche se lo fanno per i loro interessi, meglio di niente. McDonalds, nel posto dove lavoravo in US, donava ogni anno un sostanzioso assegno per la ricerca medica, per loro vuol dire sgravi fiscali e tanta pubblicità, ma alla ricerca non fa certo male, anzi.
    Qui per ora ho visto solo corsette e pedalate lunghissime (60km) cui non mi sono aggregata, ma se ci fosse qualcosa di bello da fare per un obiettivo concreto mi piacerebbe partecipare…

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  3. 7 ottobre 2014 1:31 am

    Fare qualcosa è già meglio di non fare nulla no?

    Poi si può discutere di motivazioni e modalità… ma stare solo a discutere non serve a molto

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  4. 15 ottobre 2014 11:47 PM

    Belle foto, bel posto, bell’iniziativa.

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  5. 17 ottobre 2014 11:57 am

    Il confine tra cattivi e buoni è sempre molto labile. Per dire, a me i BUONI hanno sempre rifilato condizioni lavorative praticamente illegali e non brillavano certo per filantropia. Quindi ben vengano queste iniziative, soprattutto perchè solo le corporationS potranno in futuro permettersi questo tipo di beneficenza. Ah, io tra i CATTIVI metterei la Caritas e se vuoi un giorno ti allieterò con simpatici aneddoti a riguardo 😉

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