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Unfitted

20 gennaio 2014

Ho passato un bel fine settimana completamente dedicato ad una delle mie passioni: la fotografia.

Fan Ho - Approaching shadow

Fan Ho – Approaching shadow

Le due giornate del workshop erano dedicate alla fotografia di strada, detta anche “street photography”, un genere reso celebre da alcuni immortali della fotografia mondiale: Henri Cartier-Bresson, Elliott Erwitt, Robert Doisneau, Robert Frank e da altri meno noti al grande pubblico ma ugualmente degni d’attenzione come Martin Parr, Fan Ho, Lee Friedlander.

Non c’è bisogno di dire che il potermi occupare praticamente solo di foto, discutere di foto e scattare foto senza preoccuparsi d’altro è stato allo stesso tempo rigenerante ma anche stancante; alla domenica sera ero esausto.

La fatica è stata non solo quella fisica di camminare chilometri con macchina fotografica appresso, meno male che il tempo ha avuto pietà di noi almeno nelle ore passate all’aperto; soprattutto è stata quella di concentrarsi sulle varie lezioni e lo spremersi le meningi per scovare scorci meritevoli di esser fotografati, visto che il docente ha preteso da noi di scattare non più di 36 foto ciascuno; niente “uscita alla giapponese” quindi 😉

Curatore e docente del workshop è stato un bravissimo fotografo amatoriale, ben conosciuto ed apprezzato in ambito nazionale ed internazionale che ha esposto in moltissime occasioni, ha vinto importanti premi del settore ed ha anche pubblicato bellissimi libri.

Senza volermi confrontare con lui che, obiettivamente, appartiene ad un altro pianeta, mi sono posto però delle domande quando, alla fine del workshop, è venuto il momento di analizzare gli scatti di tutti i 12 partecipanti. La risposta non mi è piaciuta affatto.

Premetto che tra i partecipanti vi erano fotoamatori di tutti i tipi, da quelli alle prime armi a me che fotografo da almeno 30 anni. Da coloro che hanno già pubblicato qualche lavoro a quelli che addirittura hanno qualche remora a far vedere le loro foto in pubblico.

Allo stesso modo lasciatemi dire che non sono certo il tipo che si offende se gli viene detto che una sua foto è brutta, sbagliata o peggio ancora insulsa; le critiche fanno parte della crescita in ogni campo ed a patto di essere costruttive le accetto molto volentieri e di buon grado.

Ovviamente non fa piacere se una foto nel quale si crede viene “distrutta” in sede di critica ma questo è il solo modo di crescere, quindi ben venga.

Il fatto è che alla fine della giornata, operando per scremature successive alla ricerca delle foto migliori, sono risultato l’unico, ripeto, il solo nel team di partecipanti, del quale nessuno scatto è stato selezionato nella lista finale di quelli “migliori”.

Quando si dice: farsi una domanda e darsi una risposta; mi pare che la risposta sia stata chiara ed inequivocabile.

25 commenti
  1. 20 gennaio 2014 7:30 PM

    Mi viene da commentare usando il titolo del tuo post precedente.. UMPF….
    Io direi: embe’? Certo, immagino che faccia un po’ male, ma alla fine qual era la tua domanda? Se le tue foto a te piacevano, se per te significano qualcosa, delle opinioni altrui, critiche o meno, fatte da persone che se ne intendono o meno, sbattitene. 🙂 Pubblicale qui, vedrai che troverai tante persone cui piaceranno.

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    • 20 gennaio 2014 7:42 PM

      No no, non fa male.
      È realizzare che sto perdendo il mio tempo dietro a qualcosa che sono incapace di fare.
      Non sono solo altri a dirlo, sono io il primo che confrontando le mie foto con i lavori di altri autori (gente normale, amatori come me, non certo Henri Cartier-Bresson) comprendo che non arriverò mai al loro livello.
      Per risponderti direttamente, no, a me le mie foto (dopo averle confrontate con le altre) non piacciono.

      Mi fa piacere che le mie foto piacciano a qualcuno ma piacciono anche i libri di Fabio Volo e di Francesco Moccia… Non so se mi spiego.

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      • 20 gennaio 2014 8:38 PM

        Ogni autore e’ sempre ipercritico nei propri confronti, ma se sei convinto proprio di essere incapace, puoi sempre iniziare a giocare a bocce come hobby… 😉

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      • 20 gennaio 2014 8:45 PM

        Quello sì che non mi riesce!!! (non scherzo, ho provato con grande sconforto e delusione del mio povero nonno, che era un campione regionale!)

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      • 23 gennaio 2014 4:42 PM

        ti ricordo che loro hanno venduto libri. Orrendi forse ma redditizi….

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      • 23 gennaio 2014 4:48 PM

        Appunto.
        Libri orrendi.
        Ora non voglio insinuare che neppure a loro piaccia ciò che vendono e che lo facciano solo perché ci sono branchi di illetterati che comprano i loro libri, io piuttosto che postare foto che non mi piacciono le cestino direttamente e magari appendo la macchina al chiodo.

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  2. donna allo specchio permalink
    20 gennaio 2014 9:45 PM

    non ti scoraggiare, a me le tue foto piacciono, le trovo splendide, originalissime!!!! io non credo affatto che sei incapace, sei solo ipercritico, come me che in più sono talmente vigliacca e pigra e testarda da essermi inscritta ad un corso di fotografia, ma dopo aver visto che la prof era quella troia con cui avevo litigato l’anno scorso perchè mi aveva imposto un soggetto che mi era impossibile realizzare per mancanza di mezzi di locomozione (io abito al centro e non posso andare in culo alla luna senza macchina), mi sono rifiutata di frequentare!!!! E me la sono presa in saccoccia come si dice a roma

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    • 21 gennaio 2014 11:40 am

      Ti piacciono perché non hai visto le altre.
      Sono lontane anni luce dalle mie, proprio di un’altra categoria.

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      • Donna allo specchio permalink
        21 gennaio 2014 11:58 am

        Se vedi le mie ti rassicuri allora…, quando imparero ad usare lightroom. Forse è anche per questo che ho deciso di smettere di frequentare quei grandi snobinard della chambre che perchè ti facevano quattro discorsi astrusamente plastici intellettualoidi si sentivano tutti dei grandi fotografi. Proprio quello che amo io: gli pseudo-profondi in arte.

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  3. 22 gennaio 2014 4:46 PM

    😦 però, provando e riprovando…

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    • 22 gennaio 2014 5:43 PM

      Sono convinto che o hai il talento o non ce l’hai. In campo artistico la pratica conta poco, altrimenti a forza di far pratica scrivendo cazzate sul blog potrei diventare un Manzoni oppure un Goethe.
      Al massimo invece potrei aspirare a far concorrenza a Moccia oppure a Fabio Volo…

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  4. angelina66 permalink
    23 gennaio 2014 12:25 am

    Boh, il tuo discorso non mi convince. Tu puoi avere o non avere il talento (ammesso che se ne possa dare una definizione univoca), come altri, e dunque anche i giurati di un concorso, possono avere o non avere la capacita’ di riconoscerlo, oltre a un loro gusto personale, ovviamente.

    Ricordo con orrore un libro di fotografie di un fotografo molto famoso di cui ho rimosso il nome. Le sue foto a me sembavano fintissime e grottesche, essendo per la maggior parte costruite in interni del tutto surreali. Una mia collega che frequentava una scuola di fotografia lo adorava, eppure a me faceva assolutamente xxgare.

    Tu non stai “perdendo tempo”, fai una cosa che ti piace, e che piace pure ad altri, perche’ evidentemente sai comunicare delle emozioni.

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    • 23 gennaio 2014 8:57 am

      Ti ringrazio ma purtroppo non si tratta del giudizio di altri, è per questo che non vado a letture di portfolio o mando le mie foto a concorsi.
      Il fatto è che le foto non piacciono a me, le confronto con quelle di altri foto-amatori, e trovo le loro molto più significative delle mie.
      Per quanto mi sforzi, le mie foto restano banali.
      Per migliorarle ci vorrebbe del talento che, evidentemente, non ho.
      Magari nel passato, per pura combinazione, ho anche scattato qualche bel panorama; molto probabilmente in futuro continuerò a farlo però mi sono stufato di fotografare panorami e le cosiddette foto-cartolina. Quello sono capaci tutti a farlo.
      Vorrei fare qualcosa di diverso, qualcosa “in più” ed evidentemente non ne sono capace. Uffa.

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  5. 23 gennaio 2014 11:39 am

    Il confronto con gli altri porta sempre a “ridimensionarsi”, soprattutto quando ci si confronta coi grandi. per esempio, tutti i miei amici mi considerano un’ottima cuoca (esagerando, secondo me), ma quando vado a casa e mi confronto coi miei, mi sento un’incapace. il confronto non deve abbatterti, deve solo spronarti a imparare di più e a fare meglio. e, in tutta onestà, a me le tue foto piacciono! 🙂

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    • 23 gennaio 2014 11:53 am

      Ti ringrazio.
      Non so però se mi sono spiegato.
      Sono alla ricerca di un nuovo tipo di fotografia. Mi sono annoiato di paesaggi e simili.
      Purtroppo a quanto pare credo che su questa strada non andrò molto lontano.
      Come dicevo prima, son convito che il talento non si crea; o ce l’hai oppure no. È non è neppure detto che chi è bravo a scattare paesaggi sia altrettanto bravo a fare altri tipi di fotografia.
      Sono in gioco molte variabili e sensibilità diverse.

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  6. 23 gennaio 2014 12:31 PM

    Apparte che solo perché il professorone di turno dice “questo è giusto e bello, questo è brutto e cattivo” non vuol dire che abbia la scienza rivelata in tasca, prima cosa. Seconda cosa se le tue foto non ti piacciono, secondo me, più che una mancanza netta di talento, sei alla ricerca di un linguaggio tuo proprio. Qualcosa che dica, questo è tipico di me.
    Poi, talento o no, nemmeno io sono un fotografo provetto (anzi…) nè uno scrittore sopraffino, però se ogni tanto non scatto una foto o scrivo qualche scemata sul blog, io mi sento male. Che ti devo dire? Sono bisogni primari. Supportati dal talento o no, l’importante è farli con soddisfazioni mentre si fanno.
    A te le tue foto non piacciono, ma mentre le fai, ti senti bene? Se si, per me già lì c’è appagamento. (e scusa i toni “infuocati”)

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    • 23 gennaio 2014 12:46 PM

      Ti ringrazio per l’apprezzamento.

      Ripeto che forse non era chiaro, non è il giudizio del docente che mi ha demoralizzato.
      I workshop si fanno per imparare e quindi ovvio che giudizi e critiche sono sempre costruttive e bene accette.

      Ho partecipato a questo workshop per migliorarmi e perché ammiro il lavoro del docente.
      Se fossi appagato e contento delle mie foto non sarei alla ricerca di un nuovo stile e di nuovi stimoli.
      Il problema è che non riesco a fare “di più” e quello è il problema; non riuscire ad arrivare ai livelli desiderati.
      Il talento, come la capacità fisica, è qualcosa che hai o non hai. Anche se mi allenassi tutti i giorni (ed addirittura prendessi tutti i doping del mondo) non riuscirei affatto a correre i 100 metri in meno di 10″ secondi; è semplicemente un limite fisico mio (gambe corte, muscoli corti, culo grosso) che nulla potrebbe cambiare.
      Così è il talento; la pratica può limitatamente sopperire ma sono 30 anni che fotografo ed a questo punto non credo che riuscirò mai ad arrivare ai livelli voluti.

      Grazie comunque!

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  7. arisio permalink
    23 gennaio 2014 4:13 PM

    Io ho un caro amico che si diletta di fotografia urbana, se vuoi ti mando il link, anche lui piu’ su cose insolite che il classico paesaggio. In Giappone c’e’ un altro che mi pare anche lui alla ricerca di un suo stile, anche lui lanciato ora come hobby, con la speranza di fare cose appaganti, soprattutto per lui. Ti giro i collegamenti se ti interessano, vedi mai l’ispirazione, il momento….

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    • 23 gennaio 2014 4:17 PM

      Ti ringrazio, purtroppo il problema non è di ispirazione.
      Credo sia proprio mancanza di occhio e sensibilità.

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      • arisio permalink
        29 gennaio 2014 9:17 am

        Bah, io sono modellista plastico, so benissimo quali sono i miei limiti, ma sinceramente me ne sbatto. Per anni andando per mostre e concorsi mi son sentiro dire che questo non va, quest’altro e’ troppo raffazzonato, ma dai non rifinisci etc. etc. Poi la soddisfazione di aver vinto in concorsi esteri alla faccia di chi denigrava pur mantenendo tutti i difetti, anzi l’onore della pubblicazione in riviste tedesche…quindi io mi metterei le gambe in spalla e continuerei a fare cose che piacciono, per il resto c’e’ sempre mastercard…..

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      • 29 gennaio 2014 10:15 am

        Il fatto è che tu sei contento di quello che realizzi e giustamente ignori le critiche e vai avanti.
        Io forse non mi sono spiegato bene, non sono contento delle foto che scatto e non ho le capacità per migliorare.

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  8. 23 gennaio 2014 4:48 PM

    scusa, ma mi riesce difficile pensare che siccome uno pensa di non aver talento, o non lo ha davvero, molli una passione. Puoi anche essere il più scrauso dei fotografi e raggiungere livelli di banalità altissime ma questo dovrebbe essere un incentivo a migliorarti o a cercare ispirazione o anche a crearti una tua fotografia. Che poi io ho visto osannare roba che manco vorrei attaccata sul muro della mia cantina.

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    • 23 gennaio 2014 4:51 PM

      Io mi demoralizzo in fretta. Se non mi piace ciò che (tento) di fare passo ad altro.
      Tanto più che nella fotografia dopo avere imparato la tecnica bisogna avere occhio e sensibilità, cose che non s’imparano.

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  9. biba permalink
    25 gennaio 2014 3:47 PM

    Alex, non credo che tu abbia scritto questo post per sentirti dire ma no, ma va che sei bravo. Credo invece che tu lo abbia fatto per mettere sulla carta (!?) quello che pensi e che in realtà pensavi anche prima del workshop. Il talento esiste, questo è un dato di fatto, o si ha o non si ha (ne avessi avuto io!). Adesso devi decidere se mollare la fotografia oppure continuare a praticarla per te stesso, per quello che ti dà come soddisfazione personale. E senza rimpianti. Tutto qui.
    biba

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    • 25 gennaio 2014 7:47 PM

      Credi bene.
      In realtà non lo sapevo prima del workshop. Infatti è il confronto che genera la consapevolezza.
      Continuerò a fotografare, almeno per un altro po’ di tempo per vedere se mi sbagliavo oppure se avevo ragione.
      In caso avessi ragione, visto che attualmente non mi diverto per niente, penso proprio che lascerò perdere e mi limiterò alle foto delle vacanze.

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