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Comunicare, comunicare, comunicare

29 agosto 2013

Non c’è dubbio, non sono certo una persona introversa e taciturna, anzi.

Comunicare è sempre stata la mia passione, non per niente da prima ancora della massificazione del fenomeno Internet, mi è sempre piaciuto incontrare, anche se magari solo virtualmente, altre persone ed a tale scopo ho conseguito la mia patente da radioamatore nel lontanissimo 1991.

Con quella e per mezzo della mia radio ho veramente viaggiato per il  mondo ed ogni nuovo paese collegato mi faceva sentire come se fossi stato li di persona. Inoltre la cordialità dei miei interlocutori, sia quelli abituali che di quelli occasionali, mi ha veramente convinto che il mondo è veramente migliore di quello che appare.

Con tanti di quei radioamatori conosciuti sulle onde elettromagnetiche ci siamo incontrati di persona e la buona impressione che mi avevano fatto via radio si è confermata nell’incontrarsi.

Poi nelle nostre case è arrivata Internet; un sistema di comunicazione che noi radioamatori sperimentavamo già da tempo seppure con larghezza di banda e velocità risibili e via radio invece che via telefono.

Prima c’erano le BBS, dove per entrare bisognava attendere il proprio turno, visto il numero ridotto delle porte a disposizione e dove ogni minuto era letteralmente prezioso, a causa della lentezza terribile dei modem ed il costo salato delle telefonate.

Poi la rivoluzione dell’ADSL; ci pensate ben 720Mbps in download !!! Ci sembrava di volare!

Infine, al giorno d’oggi, connessioni flat, velocità che ai tempi dei primi modem a 1200 baud sarebbero sembrate pura fantascienza e smartphone che hanno ci messo internet letteralmente nel palmo della mano (e pensare che all’inizio solo i modem sembravano delle scatole da scarpe, per non parlare dei computer!).

Tutto questo ben di dio ha portato ovviamente anche un’evoluzione dei contenuti e degli utilizzi della rete, cosa che francamente solo pochi illuminati visionari avevano previsto; dalle BBS, dove al massimo ci scambiavamo piccoli programmi o foto minuscole ed ipercompresse, ai vari Napster, eMule, fino ad arrivare ai blog ed ai social network che oggi imperversano divertendoci ed allo stesso tempo stressandoci.

Non credo di essermi mai lamentato del media, degli strumenti e servizi creati dalla e nella rete, anzi, ne sono un grande fan, non per niente mi sono iscritto a Facebook nell’aprile 2008 quando ancora i suoi utenti erano poco meno di 100 milioni in tutto il mondo ed era largamente sconosciuto qui in Italia; peccato però che come ogni grande fenomeno di massa che si rispetti, viene non solo usato ma anche abbondantemente abusato; però sono anche un entusiasta che si getta nelle proprie passioni con curiosità e foga.

Dopo un primo periodo bulemico e frenetico mi sono reso conto che dovevo darmi delle regole personali per l’utilizzo di questi nuovi strumenti e quindi mi sono riproposto di mantenere il blog come un’isola nel mare, sconnesso per quanto possibile da tutti le altre mie attività “social”.

Altrettanto mi sono prefisso di accogliere tra i miei contatti Facebook solo persone che in primo luogo conosco personalmente nella vita reale (escluso pochissime eccezioni) di non elemosinare il contatto a celebrità solo per il fatto di essere un loro ammiratore ma soprattutto di non aggiungere chiunque me lo richieda, anche se conosciuto personalmente. Che senso ha infatti aggiungere una persona conosciuta di sfuggita nel lontano 1994 oppure un emerito rompicoglioni?

Detto questo tra le mie regole per la sopravvivenza in Facebook c’è anche quella di non mettere il “mi piace” alla cazzodicane e soprattutto di non farlo sulle millemila pagine che pubblicano cazzate varie ed assortite che poi ti impesteranno la timeline ad libitum. Ovviamente ho anche cassato tutti i giochini scemi e tutte le richieste di partecipazione; anzi, se qualche  mio contatto di FB mi legge, evitate di mandarmene, grazie!

Diversa storia, perché diverso è il meccanismo, è Twitter: Lo adoro semplicemente. Per un logorroico come me, cercare di condensare tutto un concetto in 140 caratteri è un ottimo esercizio. In più, Twitter ha veramente contenuti di qualità superiore ed in ogni caso basta scegliere attentamente chi seguire 😉 L’unico mistero di Twitter che ancora non comprendo è come mai abbia dei follower “eccellenti”… Uno di questi giorni dovrò chiederglielo e sperare che non sia stato un errore da parte loro… Ne andrebbe della mia autostima!

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