Sconsolato
Rieccomi in Italia e siccome le due settimane precedenti mi lamentavo del freddo, sono stato accontentato ed accolto a casa da un bel caldo modello africano.
Le strade sono notevolmente meno incasinate e l’ufficio è mezzo vuoto… (aspetta, questa non è una novità, è sempre così!).
Il famigerato ristorante però è sempre pieno e li dentro le stagioni non fanno troppa differenza a parte per l’abbigliamento degli avventori (e di questo ne parlerò in un post a parte).
Al termine del pranzo, finalmente concluso con un caffècomesideve, aprendo la porta del locale per un attimo ho avuto il dubbio di avere sbagliato e di avere aperto la porta di un forno! Un caldo soffocante, umidiccio mi assale all’improvviso, sembra persino peggiore di quando sono entrato, circa un’ora prima.
Mi si avvicina un ragazzone nero-nero alto il doppio di me e sottile come un filo d’erba, vende ventagli e cianfrusaglie varie: “Ciao amico, come stai oggi?”
“Ciao” gli rispondo “io sto bene e tu?”
“Caldo, troppo caldo” mi risponde…
E che cavolo ma se pure lui ha troppo caldo allora siamo messi davvero male! 😦
I commenti sono chiusi.