Turistas

Mentre un aereo mi sta portando “a Roma per il Mugello” (come si dice dalle mie parti quando uno per andare in un posto prende la direzione opposta) mi è venuta in mente una cosa che ho notato in queste due settimane passate in Francia: la provenienza dei turisti si riconosce ad occhio.

Mentre passeggiavo per andare a cena oppure solo per prendere un po’ d’aria (fredda!) ho visto tantissima gente, del resto la città è bella, ci sono due o tre università e relativo corredo di studenti ed è giustamente meta di turisti provenienti da tutto il mondo.

Ed eccoli passeggiare in gruppi, in branchi o con la famiglia. Tutti omogenei nelle loro diversità: ci sono i tedeschi immancabilmente sandalocalzinati, le babbione americane con il bastone ed i loro mariti al seguito, tutti vestiti con camicie dal taglio improbabile e dai colori e fantasie simil-hawaiane.

Ci sono gli olandesi, ovviamente arrivati in camper, sempre silenziosi e molto discreti ma sopra tutti si distinguono i caciaroni che non potranno essere che spagnoli o italiani. I primi hanno la mania di parlare sempre a voce alta tra di loro (cosa che fanno stranamente anche i cinesi) ma i nostri connazionali sono del tutto caratteristici, se vedete qualcuno con il marsupio che fa’ foto con il telefonino… No doubts, it’s Italian!

Adesso però qualcuno mi dovrebbe spiegare perchè quando passeggio per le strade del centro di Strasburgo mi scambiano per un autoctono e vengo fermato dai turisti che mi chiedono le informazioni…

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