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No, non li avete uccisi

19 luglio 2008

 

lenzuolo

100 chili di tritolo.

Un’anomima 126 parcheggiata in un’assolata via di Palermo salta in aria comandata dal solito codardo che invece crede di essere un boss, uno importante, un uomo d’onore rispettato da tutti. Non lo sa che invece viene solamente temuto perchè ha una pistola. Non lo sa che alle sue spalle tutti lo vorrebbero morto o in galera. Un quacquaracquà come tanti.

Lui invece non era così; come il suo amico Giovanni credeva nella giustizia e forte di questo credo civile faceva il suo lavoro senza sconti, senza paura.

Lo faceva fino in fondo anche se sapeva che lo avrebbero ucciso, lo faceva perchè sapeva che anche da morto i suoi ideali sarebbero stati perpretati da altri. Anzi, forse si aspettava che dopo la sua morte le sue idee sarebbero divenute ancora più forti, che sarebbero state amplificate fino a coprire l’orrendo rumore degli spari o della bomba.

Lo faceva fino in fondo anche se sapeva che alcuni di quelli che gli stavano d’intorno, che avrebbero dovuto condividere i suoi ideali e le sue battaglie, in realtà giocavano per l’avversario e che lo avrebbero tradito al momento opportuno, finanche calpestando il suo cadavere fumante per trafugare la sua agenda, piena probabilmente di appunti incriminanti.

Il 19 Luglio del 1996 veniva ammazzato Paolo Borsellino ma le sue idee camminano ancora sulle nostre gambe (nonostante che quelli attualmente al governo pensino che gli eroi siano altri…)

Grazie Paolo

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